Obiettivi dell'Accordo di Parigi: perché 1,5°C?
L'Accordo di Parigi ha fissato due riferimenti chiave in tema di riscaldamento globale: un limite massimo di 2° C sopra i livelli preindustriali (il benchmark stabilito tra il 1850 e il 1900) e l'intenzione di limitare l'aumento della temperatura a +1,5° C.
Nuove analisi scientifiche puntano a differenze significative tra i risultati prodotti dall'obiettivo di 2° C e quelli realizzati contenendo l'aumento a 1,5° C. Una relazione di alto profilo del 2018 inviata dal Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico alle Nazioni Unite (ONU) evidenzia numerose e marcate differenze che fanno propendere nettamente per l'obiettivo di 1,5° C.
Dal rapporto emerge che un incremento di mezzo grado da +1,5° C a +2° C causerebbe un aumento della siccità e una significativa diminuzione delle precipitazioni, piogge violente, cicloni tropicali, un maggior numero di aree a rischio inondazioni in tutto il mondo, un numero più alto di paesi esposti a trasformazioni dell'ecosistema, cambiamenti del livello e dell'acidità degli oceani, estinzione di biotipi di piante, vertebrati ed insetti, un declino del 70-90% delle barriere coralline ed un calo del 50% dei raccolti di generi di prima necessità come mais, riso e frumento.1
Queste evidenze e altre ricerche analoghe hanno acceso i riflettori sulla reale posta in gioco nella lotta contro il riscaldamento globale, persino nell'ipotesi di un incremento relativo apparentemente contenuto di +0,5° C. Per tale motivo, l'UE si è impegnata a diventare il primo continente a conseguire la neutralità climatica entro il 2050.
Il focus si è spostato sull'obiettivo di 1,5° C
1 Fonte: IPCC Special Report 15, https://www.ipcc.ch/sr15/, ottobre 2018
Visto il crescente consenso scientifico sull'importanza dell'obiettivo di 1,5° C, è necessario capire quale sia l'attuale traiettoria del riscaldamento globale. Quale scenario climatico ci attende, stante la situazione attuale?
"In assenza di misure legislative, il riscaldamento globale supererà di 4,1-4,8° C la media preindustriale entro la fine del secolo." Così ha concluso a fine 2019 l'iniziativa Climate Action Tracker (CAT), che analizza l'azione climatica dei governi rispetto agli obiettivi dell'Accordo di Parigi.
Sebbene le politiche attuali indichino un riscaldamento globale più vicino ai 3° C, a dicembre 2019 il CAT ha messo in luce il "notevole divario" tra le promesse fatte dai governi e quanto realizzato sino ad oggi.2
2https://climateactiontracker.org/global/temperatures/, Aggiornato a dicembre 2019
Il consenso globale sul livello di contenimento della temperatura da raggiungere si è spostato sull'obiettivo di 1,5° C – il più ambizioso tra quelli tracciati dall'Accordo di Parigi
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L'investimento a zero emissioni nette richiede una traiettoria di diminuzione del 7% delle emissioni e circa $2.4 trilioni di investimenti ogni anno