Politiche climatiche e disposizioni in materia di pubblicazione dei dati
1: Regolamentazione
Nel 2018 la Commissione europea ha annunciato il "Piano d'azione per finanziare la crescita sostenibile". Si tratta di un piano programmatico finalizzato ad attribuire un ruolo più importante alla finanza e agli investimenti nel conseguimento di un'economia sostenibile.
Il piano si basa sulle raccomandazioni avanzate dal Gruppo di esperti UE di alto livello sulla finanza sostenibile (HLEG), istituito nel 2016 e composto da 20 esperti senior provenienti dalla società civile, dal settore finanziario e dal mondo accademico. Il Piano d'azione, inoltre, ingloba le raccomandazioni sul quadro di lavoro formulate dalla TCFD (cfr. Dati e informazione nella Seconda parte).
Ri-orientare i flussi di capitali verso gli investimenti sostenibili per conseguire una crescita sostenibile e inclusiva
Gestire i rischi finanziari associati al cambiamento climatico, al degrado ambientale e alle problematiche sociali
Promuovere la trasparenza e la lungimiranza delle attività finanziarie ed economiche
Dopo l'annuncio dell’Action Plan 2018 della Commissione europea ci sono stati diversi sviluppi sul fronte del cambiamento climatico che gli investitori devono conoscere. Tra questi figurano il rapporto IPCC del 2018, la Net Zero Alliance e in particolare le norme sui benchmark climatici entrate in vigore nel 2019.
Uno dei risultati più importanti ottenuti dall’Action Plan della Commissione Europea e dal lavoro congiunto svolto dal Gruppo Tecnico di Esperti (TEG) è stato il miglioramento delle etichette ecologiche assegnate ai prodotti finanziari. Le nuove disposizioni previste per gli indici climatici e le informative ESG hanno implicazioni particolarmente significative per gli investitori e la transizione ad un'economia a basse emissioni di carbonio.
La nuova regolamentazione sui benchmark è incentrato sulla creazione di nuovi indici di riferimento concepiti per aiutare gli investitori a decarbonizzare i loro portafogli e allinearsi ad uno scenario di riscaldamento entro 1,5° C. In base alle raccomandazioni del TEG, questi indici devono essere costruiti in linea con una traiettoria di decarbonizzazione che sia coerente con gli obiettivi dell'Accordo di Parigi.
Per migliorare la comunicazione delle emissioni e soddisfare questi requisiti regolamentari è necessario poter contare su dati rigorosi e attendibili.
Ciò significa creare set di dati standardizzati e confrontabili. La disclosure sulle emissioni di anidride carbonica può essere obbligatoria (Direttiva sulla rendicontazione non finanziaria dell'UE) o volontaria (SBTi e CDP, spiegate più avanti) e può provenire da fonti attendibili come l'AIE o dati governativi.
3https://www.cdp.net/fr/info/about-us/what-we-do
Il CDP è considerato il punto di riferimento per chi ricerca dati affidabili e standardizzati sulle emissioni di carbonio.
È un ente no profit britannico fondato nel 2000 che gestisce una piattaforma di disclosure delle emissioni a livello globale in cui ogni anno confluiscono i dati relativi alle emissioni e ad altri parametri climatici forniti da migliaia di aziende, città e Stati. Nel 2019 più di 8.400 società – pari ad oltre il 50% del mercato globale – hanno inviato a CDP i dati relativi alle proprie emissioni di carbonio. Le aziende aderenti compilano un questionario molto dettagliato relativo ad emissioni, cambiamento climatico, sicurezza idrica e deforestazione.
Più di 515 investitori con 106.000 miliardi di $ hanno richiesto alle aziende di comunicare attraverso CDP i dati relativi al cambiamento climatico, alla sicurezza idrica e alla deforestazione3
Più di 8.400 aziende hanno comunicato attraverso CDP i dati relativi al cambiamento climatico, alla sicurezza idrica e alla deforestazione3
TCFD (ossia Task Force on Climate-Related Financial Disclosures) è stata un altro risultato della Conferenza sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite del 2015.
Creata dai paesi del G20 e annunciata ufficialmente dal presidente del Financial Stability Board (FSB) Mark Carney, la TCFD è guidata da Michael Bloomberg, cofondatore di Bloomberg LP.
L'obiettivo della TCFD è fornire alle aziende di tutti i settori un quadro di lavoro efficace per comunicare i dati sul clima in maniera uniforme e allinearsi con le esigenze degli operatori di mercato e degli investitori attenti agli aspetti climatici.
Obiettivi ben definiti sono la base di partenza per passare efficacemente a un'economia a bassa intensità di carbonio. La Science Based Targets initiative (SBTi) è stata istituita come collaborazione tra il CDP, il Global Compact dell'ONU, il World Resources Institute e il World Wide Fund for Nature allo scopo di dotare il processo di definizione degli obiettivi di rigore scientifico.
Avvalendosi delle ricerche climatologiche più recenti, l'SBTi definisce gli "Science Based Target" (SBT o obiettivi basati sulla scienza) per aiutare le aziende a fissare i propri target di riduzione delle emissioni di gas serra e allinearsi agli obiettivi dell'Accordo di Parigi (contenere l'aumento del riscaldamento globale entro i 2° C rispetto alla media preindustriale, sforzandosi tuttavia di restare entro 1,5° C).4
4Fonte: https://sciencebasedtargets.org/companies-taking-action/
Come fanno le aziende a fissare gli Science Based Target?
La definizione degli obiettivi basati sulla scienza avviene secondo un approccio top-down. Le società possono scegliere fra tre diversi scenari di riscaldamento globale:
Gli SBT definiscono il "budget di carbonio" a livello societario. Questo budget è dato dalla CO2 totale che un'azienda può emettere prima che il riscaldamento superi una soglia specifica, in uno scenario in cui tutte le organizzazioni che producono emissioni hanno fissato il proprio budget di carbonio. Il Gruppo Intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico ha stimato che il budget di carbonio residuo a livello globale compatibile con una probabilità del 66% di contenere il riscaldamento a 1,5° C è pari a 570 gigatonnellate di CO2.5 Le singole aziende devono dunque fissare budget di carbonio tali da poter raggiungere congiuntamente tale obiettivo globale.
5https://report.ipcc.ch/sr15/pdf/sr15_spm_final.pdf
Il punto di riferimento per comunicare le proprie emissioni di carbonio. 8.400 società lo fanno.
Raccomandazioni in materia di disclosure ambientali che coniugano governance, strategia e risk management con gli obiettivi climatici.
Obiettivi concepiti per aiutare le aziende a pianificare le proprie traiettorie di decarbonizzazione e collegarle a diversi scenari di temperatura.