Tra le varie sfide ambientali, sociali e di governance (ESG) che si trovano ad affrontare oggi le aziende, ce n'è una che le riassume tutte e al tempo stesso le mette in secondo piano in quanto ad urgenza.
"E" come ecologia. "E" come elefante nella stanza. "E" come emergenza che riguarda noi tutti: l'incapacità della nostra società, basata ancora prevalentemente sui combustibili fossili, di affrontare il cambiamento climatico. La minaccia del riscaldamento globale ci impone di rivoluzionare i nostri sistemi energetici. Il tempo stringe, ma come gestori patrimoniali e investitori abbiamo ancora il potere di cambiare il mondo, aiutando a orientare il risparmio su investimenti rispettosi del clima.
Una rivoluzione nel mondo degli investimenti
La nuova regolamentazione europea sui benchmark potrebbe rappresentare una vera e propria rivoluzione in fatto di buone pratiche di investimento, portandoci verso un mondo in cui i flussi azionari e le valutazioni societarie dipendano dall'impronta di carbonio delle aziende. Questo risultato potrebbe essere ottenuto anche senza calcolare il costo ipotetico delle emissioni, attraverso il raffronto tra società operanti in uno stesso settore. La pubblicazione degli scenari di riscaldamento dei principali benchmark di settore creerà una vera e propria rivoluzione nei mercati quotati: nel mondo del risparmio gestito nessuno potrà più ignorare questi benchmark. Questa rivoluzione, tuttavia, potrebbe innescare un circolo virtuoso nel finanziamento alla transizione energetica, aprendo ufficialmente una “gara” per il raggiungimento della temperatura più bassa nei portafogli istituzionali.